Blockchain: che cos’è, come funziona e applicazioni
Nonostante i frequenti attacchi malevoli, il sistema alla base delle criptovalute come il famosissimo bitcoin è ad ora la tecnologia che assicura il maggior grado di sicurezza sul web e per questo motivo è stato adottato da molte grandi aziende del settore finanziario e tecnologico. Visa, Microsoft e IBM sono tra le più grandi aziende alla ricerca di sviluppatori Blockchain. Ma di cosa parliamo quando ci riferiamo alla Blockchain? Come funziona?
Vediamolo insieme.
Per comprendere la nascita di questo sistema bisogna fare un veloce passo indietro nel tempo, agli albori di Internet.
ARPANET e la distribuzione dell'informazione
Negli anni ‘60, in piena Guerra Fredda, negli Stati Uniti, l’ARPA (Advanced Research Projects Agency) progetta e realizza un sistema di telecomunicazione basato su nodi interconnessi (diciamo computer collegati tra loro) in grado di scambiarsi informazioni in modo veloce e sicuro. La ragione della nascita di questa rete si basa sulla preoccupazione e sulla mistificazione tipica di quel periodo storico: la paura di subire un attacco nucleare su vasta scala che avrebbe compromesso le capacità di reazione, di difesa e di sopravvivenza.
Le necessità principali erano quindi di salvaguardare informazioni di estrema importanza e di rendere efficienti le comunicazioni tra luoghi distanti centinaia e migliaia di chilometri. Per raggiungere questo scopo si è pensato al decentramento degli archivi informatici, in questo modo le informazioni erano condivisibili e condivise tra ogni dispositivo interconnesso.
Nell’eventualità di un attacco, grazie al decentramento dell’informazione, la distruzione di un nodo non avrebbe compromesso la capacità della rete che invece continuava a funzionare, disponendo di altri dispositivi nei quali erano archiviate le stesse informazioni.
Il concetto del decentramento e della condivisione dei database è alla base della Blockchain.
È importante aver compreso questa chiave di lettura della tecnologia di cui stiamo parlando per entrare nel merito della trattazione.
La Blockchain
Sebbene spesso ci si riferisca alla Blockchain con il termine Bitcoin (con la maiuscola), bisogna ricordare che il sistema è indipendente dal circuito delle criptovalute ed è bene considerarla come una tecnologia a sé stante.
Il termine scritto in forma unita lo troviamo solo nel 2016, mentre dall’anno della sua invenzione vera e propria (2008), l’autore Satoshi Nakamoto (pare che in realtà si tratti di più studiosi raccoltisi sotto questo nome ndr.) aveva solo utilizzato i termini “block” e “chain” in forma disgiunta per spiegare effettivamente il funzionamento del sistema.
Cos’è?
In parole povere la Blockchain è un sistema distribuito di archivi connessi tra loro attraverso un meccanismo di validazione sicuro.
Ad esempio: il funzionamento della rete a blocchi è molto simile a quello impiegato quando si utilizza Google Drive. Se non l’avessi mai utilizzato, immagina di lavorare su un documento che può essere modificato contemporaneamente su più dispositivi (anche lontani migliaia di Km tra loro) e tutte le volte che il documento subisce modifiche la versione aggiornata di esso è presente su tutti i dispositivi (con la possibilità anche di recuperare versioni precedenti del documento).
Infatti se ci pensi, durante un lavoro di produzione e revisione di un testo, le attività svolte finora - e ancora in uso - prevedono la compilazione del documento, il suo invio ad altri soggetti, la sua revisione e la restituzione. Alla conclusione delle operazioni ci troviamo di fronte alla prima versione del nostro documento e all’ultima ricevuta dopo la revisione e vi troviamo delle ovvie differenze.
In questo senso, il lavoro e l’informazione su quel documento sono centralizzati su un solo dispositivo nel momento della compilazione o modifica. Ciò rende le informazioni e l’intero sistema facilmente attaccabili perché tutto si concentra su un solo dispositivo alla volta (ammettendo che i dispositivi siano connessi ad Internet).
Come già detto, la Blockchain al contrario esercita le sue funzioni in uno stato di costante validazione delle attività attraverso la distribuzione delle informazioni fra tutti i nodi (dispositivi) presenti nella rete.
Come funziona?
Per la sua natura decentralizzata e distribuita il sistema è considerato trasparente e inattaccabile.
Trasparente poiché la rete della Blockchain svolge le sue attività in un sistema di consenso, cioè che vive in un contesto di continuo autocontrollo dove tutte le attività all’interno di essa sono pubbliche e vengono registrate su tutti i nodi interconnessi nel sistema ad intervalli di tempo.
Nel sistema dei bitcoin l’intervallo previsto è di dieci minuti. Ogni gruppo di informazioni registrate (nel caso delle criptovalute si parla più che altro di transazioni) corrisponde ad un blocco.
Questi blocchi, condivisi come un database in perenne modifica sono distribuiti e condivisi tra tutti i nodi della rete, come fossero legati da una catena (chain, appunto). Per questa ragione, il sistema è considerato inattaccabile: per poter manipolare le informazioni al suo interno sarebbe necessario dover irrompere in ogni singolo nodo presente sulla rete e stiamo parlando di centinaia di milioni, se non miliardi di dispositivi.
La grande forza del sistema Blockchain è proprio nell’unione di tutti i nodi in una rete multidirezionale e nella distribuzione, condivisione e validazione delle operazioni da parte dei singoli come rappresentante dell’intero. Qui è proprio il caso di dire che l’unione fa la forza.
Vantaggi della Blockchain nel sistema delle criptovalute
Nell’applicazione del sistema della catena dei blocchi alle valute criptate come il bitcoin, il vantaggio diretto è legato all’assenza di un’autorità centrale che gestisca i flussi di denaro e le transazioni. L’assenza di un mediatore e la relativa decentralizzazione mette la proprietà dell’intero sistema nelle mani dei suoi utenti, in una forma di collaborazione di massa, dove il valore della moneta è stabilito dalla fiducia che gli utenti ripongono su di essa (disincentivando eventuali attacchi per il controllo del sistema monetario, che se fosse controllato da pochi soggetti farebbe colare a picco il valore della valuta).
Con la diffusione delle criptovalute (le fonti reperibili dicono che ci sono tra le 500, le 700, fino a migliaia di valute digitali) anche gli strumenti per la loro gestione si sono evoluti tra portafogli (crypto-wallet, bitcoin wallet) e portali per il trading online. Inoltre, vista la stretta correlazione tra le attività svolte dal sistema e i processi che verificano l’identità dell’utente, è facile immaginare uno sviluppo ulteriore degli strumenti di portafoglio digitale in ambito di gestione dell’identità digitale, ma questa non è la sede in cui discuterne.
Diverse applicazioni della Blockchain
Questa tecnologia trova applicazione praticamente in qualsiasi settore economico. Basti pensare a qualsiasi prodotto o bene che necessiti di un tracciamento da parte del produttore o di informazioni ulteriori su richiesta del consumatore:
dall’Abbigliamento, al Calzaturiero, all’Arredamento, ma soprattutto (almeno per quanto ci riguarda) nell’Agroalimentare, dove pensiamo possa essere una grandissima opportunità non solo per i produttori che hanno la possibilità di monitorare i propri prodotti, ma anche per i consumatori che hanno a disposizione uno strumento per ottenere sempre più informazioni rilevanti sui loro acquisti.
Proprio per le sue grandissime potenzialità, abbiamo scritto un articolo volto direttamente a mostrare le eccezionali opportunità che il Blockchain e il nostro partner tecnologico 1trueid possono offrire per un mercato di così grande importanza per l’Italia come quello del Food&Wine.