Case study: Posillipo Dolce Officina - Packaging design, strategia digitale e customer engagement
Posillipo Dolce Officina rappresenta un esempio di caso studio a noi molto caro poiché nei suoi elementi rappresenta il concetto di omnicanalità e di integrazione della strategia di marketing di cui ci siamo lungamente occupati sia in questo articolo "L’integrazione della strategia di marketing", sia presentando i nostri servizi e i processi che vogliamo implementare nelle imprese clienti per generare valore e crescita.
Sviluppare un progetto che potesse rispecchiare le idee dei committenti non è stato facile ma crediamo che il risultato globale sia più che soddisfacente in termini di estetica, funzionalità, processi e strategie adottate.
Ma prima di approfondire questo tema contestualizziamo gli eventi.
Come nasce Posillipo Dolce Officina?
Il marchio di Posillipo Dolce Officina nasce da progetti preesistenti: il famoso Hotel Posillipo di Gabicce Monte e il suo ristorante. Entrambe le attività imprenditoriali sono considerate a livello nazionale e internazionale come realtà di eccellenza e le visite registrate ogni anno ne sono una prova inconfutabile.
Oltre alle due attività di ristorante e albergo situate presso la stessa sede di Gabicce, sono state successivamente aperte Posillipo l’Osteria con ristorante, pizzeria e gelateria e l’Enoteca Posillipo a Riccione.
La cultura aziendale votata alla continua ricerca della qualità senza compromessi, ha permesso lo sviluppo di competenze di eccellenza tanto da portare lo Chef Pasticciere del ristorante Posillipo a vincere il concorso promosso all’interno della manifestazione Re Panettone 2016 con il Panettone Tradizionale.
Fino a quel momento i panettoni erano serviti ai clienti dell’albergo e del ristorante come dessert o come regalo. Ma è proprio dall’esperienza di successo di Re Panettone che si è voluto investire nella creazione di un vero e proprio marchio dedicato alla pasticceria di prodotti lievitati.
Quali sono state le esigenze espresse da Mario e Gianmarco Arduini, proprietari di Posillipo Dolce Officina?
Le richieste di Gianmarco e Mario hanno subito portato all’attenzione un problema: quale aspetto conferire alle nuove creazioni dolciarie di Posillipo Dolce Officina? Quali colori, forme e formato delle confezioni scegliere per esprimere l’idea dei proprietari? E allo stesso tempo, come rendere l’immagine totale del marchio attraente per i clienti?
Progettato il design, successivamente il lavoro si sarebbe dovuto concentrare sulla strutturazione di una strategia di marketing e comunicazione: un sito web dedicato ai prodotti di Posillipo Dolce Officina, un programma di social media marketing e un progetto di email marketing.
In seguito si sarebbe dovuto integrare l’elemento fisico (rappresentato dalla scatola e dai prodotti) con l’elemento digitale di coinvolgimento ulteriore nell’esperienza di consumo.
In breve, il progetto di Posillipo Dolce Officina si può dividere in 3 punti essenziali:
Packaging design
Strategia digitale e sito web
Integrazione della strategia tra fisico e digitale
1. Packaging design
Rifacendoci al nostro contenuto su come costruire un sito web e a come escogitare un’idea di design, in questa fase della progettazione abbiamo posto diverse domande a Mario, Gianmarco e Michele (il Pastry Chef di Posillipo Dolce Officina) per capire quale fosse l’idea di fondo su colori e forme. Dopo lunghissimi brainstorming, attente analisi di aziende concorrenti e svariate domande abbiamo sviluppato le prime idee di colori e trame.
In queste bozze di design, a livello cromatico ci siamo basati sui gusti dei nostri clienti, quindi, cercando di non stravolgerli, abbiamo selezionato tonalità non eccessivamente accese dei colori desiderati. La texture della confezione invece è stata sviluppata in modo da ricordare la sofficità (vista la natura dei prodotti) e al contempo la posizione geografica della sede aziendale: la costa adriatica e quindi, il mare e le sue onde.
Il concetto di mare riferito ad un panettone, e a tutti i dolci a base di burro, non è così diretto se ci pensi. Ad esempio, i riferimenti che parlano del Montefeltro storico, tra la provincia di Rimini e il nord della provincia di Pesaro-Urbino, e delle valli romagnole e marchigiane non citano l’utilizzo di burro nelle preparazioni, o almeno non tanto quanto lo strutto o i lardelli di maiale o, per i più facoltosi, l'olio d'oliva. E poi il panettone, come la colomba (non le colombe del sud italia), sono prodotti tradizionalmente legati a Milano e alle aree circostanti di Lombardia ed Emilia, dove evidentemente il mare non c’è.
Oltre a ciò ci sarebbe da parlare anche del lievito naturale e di come cambi le sue caratteristiche a seconda dei luoghi in cui è adoperato (quindi del notevole grado di unicità), ma non dilunghiamoci troppo.
In questo senso abbiamo quindi deciso di concentrarci sull’idea di panettone di mare e di sviluppare l’idea di design in questa prospettiva.
Le idee di packaging in proposta si sono evolute in qualcosa di più concreto con l’abbandono della colorazione bianca e la decisione dell’utilizzo di una tonalità tortora (colore fortemente desiderato dal cliente) con una radicale riduzione della texture utilizzata e con la metallizzazione del logo e del suo contorno. I loghi e il rispettivo contorno hanno 3 colorazioni differenti a seconda del prodotto e variano dal colore oro, all’argento, al rame.
Il formato della scatola invece è stato scelto cercando di rispettare sia esigenze di produzione e logistica, sia esigenze estetiche e di presentazione del prodotto. La scatola è automontante e al momento del confezionamento permette di rispettare tempistiche strette dovute alla natura poco durevole di un prodotto senza conservanti e, allo stesso tempo, all’apertura della confezione e al suo dispiegamento il consumatore si troverà di fronte il prodotto servito come su un vassoio, la cui superficie interna è metallizzata con il colore del logo rispettivo al prodotto di riferimento (panettoni color oro; colombe color rame; altri prodotti color argento).
Incidenti di percorso
Purtroppo ogni progetto ha i suoi rallentamenti e i suoi ostacoli lungo il percorso. Nel caso di Posillipo Dolce Officina la sorte ha voluto che la notte precedente alla spedizione delle scatole l'azienda produttrice subisse un'incendio doloso che ha incenerito scatole e macchinari, compromettendo in maniera evidente il lavoro di tante persone.
In concerto con la proprietà ci siamo adoperati immediatamente per studiare una soluzione diretta per tamponare questo grave problema. Sono state selezionate dalla proprietà alcune scatole anonime per impacchettare il prodotto e senza lucrare sulla vicenda, abbiamo applicato al fiocchetto delle nuove confezioni un cartellino che mostrasse come sarebbe dovuta essere la scatola e che spiegasse in poche parole ciò che ha portato a quelle scelte di packaging.
2. Strategia digitale e sito web
Sito web
Definita una linea visuale da applicare a packaging e prodotti, abbiamo stabilito insieme a Mario e Gianmarco la strategia da applicare al marchio, al prodotto e all’impresa. Il primo elemento portato all’attenzione è stato il sito web, che doveva avere determinate caratteristiche di design e di funzionalità.
Oltre al mero aspetto estetico e ai colori rappresentativi di prodotto e impresa, la questione più importante rappresentava (rappresenta) la generazione di nuovi potenziali clienti tramite i canali digitali. Come scriviamo più volte nel nostro blog, tra i canali presidiati dall’azienda, il sito web è la piattaforma più importante in questo senso. Un sito web efficace ed efficiente non è solo una semplice vetrina per l’impresa, ma trasforma il suo aspetto e le sue funzionalità in mezzi per la generazione di lead.
In generale l’approccio adottato per lo sviluppo del sito web si è basato sulla Legge della Pregnanza, uno dei fattori di unificazione della psicologia della Gestalt. Questa legge enunciata da Max Wertheimer, in breve afferma che gli individui normalmente tendono a selezionare oggetti e strutture semplici quando osservano il mondo. Si tende quindi a scegliere oggetti equilibrati, armonici e uniformi nel principio di costruzione, in modo che si appartengano reciprocamente e che, in parole povere, stiano bene insieme.
Dall’adozione di questo approccio e dall’applicazione di esso nel design, ne risulta un sito web che garantisce una buona armonia tra colori e design ma che nella sua eleganza risulti comunque snello e sobrio, con rispetto verso le indicazioni fornite dai committenti.
I contenuti del sito sono stati inseriti rispettando l'archittettura dell'informazione progettata e approvata dai proprietari, con le canoniche pagine istituzionali, le pagine di contatto e le pagine di prodotto.
Ora non tratteremo le questioni legate al design e alla pura estetica del sito web andando nel dettaglio, piuttosto ci soffermeremo maggiormente sugli aspetti strategici del design e della funzionalità di prodotto.
CTA e form di contatto
Come già detto più in alto, il design e la funzionalità devono andare a braccetto nella costruzione di un sito web. Tuttavia, se l’obiettivo è di fornire strumenti efficienti ed efficaci per migliorare le prestazioni dell’impresa in termini di fatturato e margine, avere un sito “bello” ma non funzionale in termini di performance è quasi completamente inutile, soprattutto per aziende che hanno una rete commerciale ancora in fase di sviluppo.
In questo senso, il sito web non può essere solo una “bella vetrina” per l’azienda ma deve dare modo all’impresa di poter selezionare quanto più possibile gli utenti di maggior interesse, ovvero coloro che avranno le maggiori possibilità di trasformarsi in clienti.
Cercando di rispondere a queste esigenze, il nostro obiettivo in concreto ha previsto la realizzazione e il posizionamento delle ben note Call To Action - CTA - seguiti da form di contatto. In breve si tratta di inserire all’interno delle pagine web del sito alcuni bottoni che rimandano ad altre pagine dove, nella gran parte dei casi, l’utente si troverà un modulo da compilare con i suoi dati.
Il ruolo di questi bottoni non è altro che quello di moltiplicare i punti di contatto tra impresa e utenza. Per farlo in maniera efficace si devono sfruttare sia aspetti di design e di proporzione all’interno del sito che di contenuto e quindi, un utilizzo saggio delle informazioni e delle conoscenze dell’impresa.
Riguardo al design è meglio non approfondire le tematiche riguardo alla psicologia del colore utilizzato per la CTA (come si legge in questo articolo https://optinmonster.com/which-color-button-converts-best/) piuttosto ci soffermeremo sull’impatto che questi bottoni devono avere all’interno del sito per chi lo sta navigando.
Tre aspetti in particolare si legano all’efficacia delle CTA: dimensione, colore e testo.
Dimensione e colore
La dimensione della CTA applicata al sito di Posillipo Dolce Officina doveva rispettare evidenti esigenze di proporzione all’interno del sito web. Il bottone non doveva essere troppo grande e visibile poiché avrebbe deviato l’attenzione verso gli altri contenuti. D’altra parte però non potevamo permettere che la CTA non saltasse all’occhio perché in fondo volevamo che gli utenti ci cliccassero su (ed infatti così è successo, ma lo vedremo più avanti).
Per ciò che riguarda il colore, esiste un’intera disciplina che se ne occupa e mette insieme fattori come cultura, psicologia e tipologia di offerta. Essendo ben consapevoli che il colore scelto per una CTA non sia l’elemento prioritario nella progettazione di una strategia di marketing e comunicazione e che le risorse da impiegare in questo campo includono diverse quantità di tempo e denaro, in questo ambito noi ci siamo affidati a quache regola che nella sua semplicità e banalità ha riscosso - e sta riscuotendo tuttora - successo.
Per prima cosa la CTA deve essere notata, deve saltare all’occhio creando contrasto con gli altri elementi della pagina senza mettere in ombra il contenuto, anzi, conferendo importanza e valore ad esso. Secondo, il suo colore deve essere coerente con la linea cromatica del sito e dell’impresa, in modo da trovare una certa armonia nel contesto pur fuoriuscendo.
Terzo, il testo: la CTA deve essere action-oriented. Il suo ruolo è stimolare l'utente a svolgere un'azione e, fin'ora, la migliore applicazione di testo sulle call to action prevede l'utilizzo dell'imperativo. Nel momento in cui clicca sul bottone, l'utente deve capire a quale azione porterà il click.
Tutto qui
Come si vede dall'immagine, all'arrivo sulla pagina di prodotto l'utente naviga e arriva in fondo alla pagina, trovando la CTA che ha un obiettivo preciso: indicare i canali di vendita del prodotto. L’obiettivo in questa fase è portare l’utente a cliccare sul bottone per lasciare i suoi dati.
Ma a questo punto non dobbiamo dimenticarci l’elemento più importante della strategia: il pretesto.
Perché un utente dovrebbe lasciare i suoi dati più di valore come nome ed indirizzo email?
Evidentemente deve avere un pretesto per farlo, deve ricevere qualcosa in cambio.
Quel pretesto è il concetto che sta alla base dell’inbound marketing.
Sul sito web abbiamo inserito per ogni pagina di prodotto una CTA che rimandasse al form di contatto per conoscere i canali di vendita per privato o per rivenditore, lo stesso è valso per la versione inglese del sito web. Ma l’applicazione del concetto più puro della metodologia inbound è stato applicato nella fase di collegamento tra il prodotto fisico e i canali digitali dell’impresa di cui parliamo più sotto.
Nonostante la semplicità concettuale alla base di queste attività e la loro applicazione, ancora oggi è davvero poco frequente trovare siti web di aziende dell’agroalimentare italiano che presentino al loro interno questo sistema di generazione dei contatti (lead generation).
Social Media Marketing
Ovviamente, prima di convertire i visitatori di un sito in lead e poi in clienti è necessario prima di tutto che gli utenti visitino il sito web. In poche parole, bisogna creare traffico.
Per portare traffico al sito web il nostro servizio per Posillipo Dolce Officina ha previsto anche la progettazione e la realizzazione di un piano di social media marketing. La strategia in sé ha visto la pianificazione di una proposta strategica e di un calendario editoriale con differenti tipologie di contenuto/post da pubblicare durante la settimana sulla pagina aziendale Facebook e sul profilo aziendale di Instagram. I formati utilizzati per i post includono testo, immagini e video.
Tra i contenuti pubblicati si è voluto spingere molto sul prodotto dell’impresa, su ingredienti, abbinamenti, citazioni, dietro le quinte ed eventi a cui Posillipo Dolce Officina partecipa (come Re Panettone, tenutosi a Milano il 25-26 novembre 2017) o che organizza (degustazioni in primis). Ogni post è studiato con l’obiettivo di generare interazione e aumentare la notorietà del marchio sulla rete e la sua influenza, ma soprattutto per generare traffico tracciato sul sito web in modo da raccogliere dati per valutare il ritorno d’investimento dei social media.
Email Marketing
Un cliente fidelizzato vale di più di un cliente acquisito.
Partiamo da questo assunto dell'inbound marketing per spiegare le ragioni d'adozione dell'email marketing in un'azienda.
In breve, l'email marketing ha lo scopo di aumentare il valore del rapporto tra l'utente/cliente e l'azienda attraverso la personalizzazione dell'offerta informativa. Quest'attività è volta alla conversione dell'utente in cliente e alla sua fidelizzazione nel tempo.
Il processo funziona così:
Ogni volta che un utente lascia i suoi dati sui form sul sito e contatta l’impresa per informazioni su prodotto o canali di vendita entra, previa autorizzazione via mail, in una delle mailing list studiate per convertire e/o deliziare l’utente in momenti diversi del mese e dell’anno.
L’email marketing previsto per Posillipo Dolce Officina prevede lo studio di una serie di template di email costruiti per rispondere ad esigenze ed obiettivi diversi. Rispetto all’obiettivo di conversione di utenti in clienti e rispetto all’obiettivo di delizia di attuali clienti con la relativa conversione in promotori dell’impresa sono state studiate differenti tipologie di email.
In ottica di marketing scientifico e di orientamento al risultato, ogni email è stata sottoposta ad A/B test su oggetto e contenuto. In breve, le versioni delle email che hanno ricevuto più click sono state adottate ed utilizzate per le attività.
Integrazione della strategia tra fisico e digitale
L’applicazione di strategie di marketing digitale per qualsiasi impresa del settore Food & Wine è indubbiamente vantaggiosa per tantissimi aspetti. Tuttavia, ciò che va a limitare la sua efficacia è legato molto spesso alla natura stessa dei prodotti alimentari: il loro consumo.
Godere di un vino, di un formaggio, di un olio, o come in questo caso di un eccezionale panettone è molto piacevole per il consumatore, ma cosa avviene a livello di marketing?
Se il rapporto tra azienda e cliente deve essere costante e multidirezionale allora il processo di marketing, comunicazione e di elementi coinvolti assume più o meno l’aspetto di un cerchio. Non ne parliamo solo noi di CRU ma figure professionali del calibro di Dharmesh Shah, direttore tecnologico di HubSpot, l’azienda che ha inventato l’inbound marketing come disciplina (più info a questo link https://www.youtube.com/watch?v=GavdzT01_nU).
Se per i beni non commestibili l’accesso alla rete è facilitato dalla natura stessa dei prodotti, con l’agroalimentare non può essere uguale. Una volta che il prodotto viene acquistato e consumato, il prodotto, semplicemente, non c'è più e il cerchio si spezza.
In seguito, per instaurare nuovamente il rapporto tra azienda e consumatore, sta quasi solamente al consumatore decidere se intraprendere con l'azienda una nuova attività che sia essa fisica (con visita al punto vendita ed eventuale riacquisto) o digitale (con la visita e la navigazione attraverso i canali online presidiati dall’impresa).
Certo, l’azienda può comunque utilizzare i social media e le email per generare un processo di ricordo e di fidelizzazione nel cliente, anche nel caso non si verificassero ulteriori azioni da parte degli utenti. Ma oltre a queste doverose e utili attività, perché non poter sfruttare le potenzialità di un ottimo prodotto d’eccellenza per stimolare ulteriormente il cliente ed eventualmente catturarne di nuovi?
Uno stimolo in più potrebbe aiutare il consumatore a valutare ancor meglio ciò che sta consumando e al contempo tale processo fornirebbe informazioni di valore che andranno a migliorare le attività di marketing e a generare processi di fidelizzazione con i correlati vantaggi economici.
Ma quali sono le sembianze di questo "stimolo"?
Niente di nuovo: contenuti interessanti per il cliente finale. Alla fine si basa tutto su quello. E non stiamo parlando di innovative tecniche di storytelling o di impegnativi contenuti visuali: non ci stuferemo mai di dire che in Italia, molto spesso, non c’è bisogno d’inventarsi nulla per generare valore al cliente, basta conoscere il prodotto e spiegare cosa c’è dietro alla sua bontà.
Questo è il problema di tantissimi produttori che pensando di comunicare qualcosa di scontato per l’utente svalutano il prodotto, puntando unicamente su leve commerciali, su tutti il prezzo. Ma andiamo oltre…
Come abbiamo studiato l’integrazione tra prodotto fisico e canali digitali per Posillipo Dolce Officina?
Abbiamo applicato gli ormai ben noti codici QR ai prodotti. Niente di nuovo.
Ma allora dov’è la differenza?
La differenza sta nel metodo alla base.
La prossima volta che ti capita di fronte un prodotto alimentare con un codice QR sull’etichetta (sul vino se ne trovano spesso), controlla dove ti conduce quel codice. Per nostra esperienza, nel 99% dei casi il link generato dal codice in etichetta porterà alla scheda prodotto sul sito web e cosa più importante, non ci sarà nessun form/modulo da compilare per permettere all’azienda e agli addetti al marketing di sapere chi abbia acquistato il prodotto.
Ecco, questo non è quello che abbiamo voluto fare noi.
Dove starebbe il valore per l’utente nel reindirizzamento alla scheda di prodotto?
Secondo le statistiche di Netcomm, il Consorzio del Commercio Elettronico Italiano, una grandissima parte di consumatori prima di acquistare effettua ricerche su ricerche online per acquisire quante più informazioni possibili al fine di concludere l’acquisto con consapevolezza.
In questo senso, la risposta alla domanda posta appena sopra viene da sé. Probabilmente il consumatore la pagina di prodotto l’avrà già visitata. Serve qualcosa di più per generare valore percepito. Serve adottare una mentalità volta al ritorno d'investimento.
Per Posillipo Dolce Officina abbiamo quindi progettato delle pagine (landing page) che permettessero solo a chi avesse svolto determinate azioni di visualizzarne il contenuto. Ogni pagina si basa come struttura alla pagina di prodotto sul sito ma i suoi contenuti sono ben diversi. Ogni landing page mostra più immagini, più dettagli sugli ingredienti e le modalità di lavorazione con alcuni segreti del pasticciere.
Il valore sta nell’esclusività di questo contenuto che non può essere visualizzabile se non tramite la compilazione di un form con il rilascio dei dati e di altre informazioni di valore per il marketing. Anche ricercando lo stesso indirizzo della pagina di contenuto esclusivo all’interno di un motore di ricerca questa risulterebbe non indicizzata e dunque riservata solamente a utenti particolari.
In logica di un rapporto beneficio/sacrificio gli utenti che visualizzano il contenuto esclusivo dimostrerebbero di valutare l’offerta informativa in maniera positiva rispetto al rilascio di informazioni confidenziali, mostrando interesse nei confronti del prodotto e dell’impresa che li produce.
In ottica di marketing tale metodologia permetterebbe quindi di andare a filtrare gli utenti meno interessati al prodotto, i quali probabilmente non lascerebbero i dati per visualizzare un contenuto sul quale non provano interesse, mentre si catturerebbero gli utenti che provano curiosità verso un contenuto informativo più dettagliato e di maggior impatto per conoscere a fondo il prodotto mentre lo stanno degustando.
Allo stesso modo, l’utilizzo integrato di tecnologia, contenuto, ma soprattutto metodo, permette all’impresa di andare a chiudere il cerchio di cui parlavamo più in alto, riuscendo a conferire il giusto valore al prodotto e allo stesso tempo stimolando il reparto marketing a fare sempre meglio con le informazioni raccolte per trasformarle, grazie al reparto vendite, in fidelizzazione, fatturato e marginalità superiori.
Qualche dato
I dati che stiamo fornendo sono estremamente parziali poiché alcune attività sono appena state lanciate.
Dal lancio del sito web avvenuto in data 20 novembre 2017 ad oggi 13 dicembre 2017, il sito web ha registrato 1130 sessioni e il tasso di rimbalzo (bounce rate - il tasso di utenti che entrano sul sito e ne escono senza interagire con esso) è del 29,82% sul totale degli utenti.
Già da questi dati si può comprendere il valore della combinazione tra offerta di qualità e attività orientate al risultato. Tra i valori mostrati nell'immagine e sopraelencati, spicca sicuramente il tasso di rimbalzo che ha percentuali davvero basse considerando la data di uscita del sito web. Inoltre, la percentuale di nuove sessioni e di nuovi utenti (pari all'80%) fornisce un'indicazione chiara alla proprietà: gli utenti hanno interesse nel prodotto.
Sembra scontato ma le indicazioni fornite dalle analitiche oltre a valutare l'andamento delle nostre attività, servono a comprendere quali devono essere le priorità dell'impresa e del marketing. Analizzare costantemente le metriche e e utilizzarle per correggere il tiro verso l'obiettivo è sinonimo di orientamento al risultato.
La grandissima parte delle aziende dell'agroalimentare italiano questo oggi non lo fa. E non lo fa neache di fronte a strumenti gratuiti come Google Analytics.
Nelle metriche che seguono si nota invece il risultato ottenuto dai form di contatto presenti sul sito. Ricordate più in alto, dove parlavamo di raccolta contatti e lead generation? Bene, ecco il risultato di alcuni dei form.
Tra la pagina dei Contatti e la pagina "Dove Acquistare" il tasso di conversione è stati dell'8,24%. Ciò significa che oltre circa l'8% degli utenti che hanno visitato quella pagina, hanno voluto lasciare i loro dati per essere ricontattati e in molti dei casi si trattava di richieste dirette di acquisto di più prodotti.
Quali (premature) considerazioni fare?
In generale i tassi indicano che la domanda dei prodotti di Posillipo Dolce Officina è molto alta e l'offerta riscuote grande successo prima di tutto grazie alle caratteristiche sensoriali del prodotto.
Cosa possiamo dire di noi?
Quello di cui siamo certi è che implementando un sistema basato sulla generazione di nuovi contatti attraverso i canali digitali, stiamo aumentando le opportunità di vendita e di generazione di nuovo fatturato. Tutto ciò si è concretizzato grazie alla progettazione e realizzazione di strumenti (un sito web) e di strategie (lead generation, social media marketing, email marketing, lead nurtuting, integrazione prodotto-digitale).
La progettazione e realizzazione di strumenti e l'applicazione delle attività a loro volta sono legate all'applicazione di competenze tecniche verticali (su marketing digitale, applicazioni e strategie), di competenze orizzontali (su agroalimentare, caratteristiche di prodotto, natura degli ingredienti e loro valorizzazione) e di un approccio orientato al ritorno d'investimento e al risultato.
In conclusione: i dati sopraelencati, sebbene riferiti ad un periodo brevissimo, suggeriscono le potenzialità delle attività di marketing digitale applicate a prodotti di grande valore qualitativo. Applicando strumenti, metodologie e combinandole con il prodotto aziendale è possibile amplificare il valore del lavoro e dell'offerta informativa e di prodotto.
In breve: